In pianta stabile infatti sono stati inseriti tra i grandi il 2006 Filippo Pascucci, i 2007 Tommaso Parrino e Samuele Bellesi più il 2008 Andrea Molinari (da menzionare anche alcune presenze del 2006 Nicolò Fraticelli). E' la vittoria del De Introna-pensiero, il suggello del made in Cus Macerata, è un attestato oggettivo al notevole lavoro fatto nel settore giovanile, da sempre serbatoio del team principale.
L'allenatore e responsabile del vivaio cussino, Michele Zampolini, è raggiante: "Essere al 7° posto ci fa molto piacere, tanto più che non abbiamo fatto le scelte per aggiudicarci questo premio. Semplicemente qui è la norma far giocare i giovani. Per esempio Molinari, un 2008, è stato in campo 30 minuti durante la finale playout. Useremo le 2500 euro per il materiale tecnico e per le spese della prossima stagione”.
Da allenatore e deus ex machina del settore giovanile, cosa significa questo premio per l’attività del Cus Macerata? “E’ un risultato che ci gratifica e inorgoglisce. Da anni il presidente De Introna ripete che la nostra missione nonché la nostra sopravvivenza dipende da come si lavora nel vivaio e i risultati si vedono anche a prescindere da questo premio”.
In effetti la prima squadra è fatta in casa, praticamente tutta composta da calciatori che sono cresciuti al Cus…”E’ esattamente così, l’unica eccezione è il portiere. Mi preme sottolineare che queste politiche le fanno in pochi e magari in categorie decisamente minori, mentre noi stiamo competendo con società che spendono tanto e in un campionato nazionale”.
E’ evidente che l’insegnamento dato ai baby al Cus è quello giusto, ma cosa contraddistingue il vostro modo di lavorare e rapportarsi con i giovani? “Io credo che la nostra scuola di calcio a5 si caratterizzi per l’insegnamento della tecnica, poi quando crescono curiamo particolarmente la sfera atletica. Infine lavoriamo sull’aspetto mentale perché vogliamo che ci sia il giusto approccio, leggero ed equilibrato”.